"Un giorno chi guida la Chiesa in Italia riuscirà a denunciare i comportamenti inaccettabili con chiarezza e determinazione, perché avrà come unico interesse l’annuncio della Buona Notizia.
In situazioni come quelle odierne, dirà che chi offende ed umilia le donne in modo così oltraggioso non può governare un paese.
Dirà che coinvolgere minorenni in questo mercato sessuale è, se possibile, ancora più sconcertante.
Dirà che chi col denaro vuol comprare tutto, col potere vuol essere al di sopra delle leggi, con i sotterfugi evita continuamente di rendere conto dei propri comportamenti, costui propone e vive una vita che è all’opposto di quanto insegna il nostro maestro Gesù.
Per evitare ambiguità dirà chiaramente che questa persona è il nostro Primo Ministro.
Da quel giorno, ogni giorno, chi guida la Chiesa ci esorterà all’onestà, alle scelte etiche, alla coerenza, dimostrando anche con l’esempio che davvero ciò che più conta sono i valori evangelici.
Allora noi smetteremo di pensare che siano gli interessi economici o di potere a giustificare il sostegno a chi si comporta in modo così scandaloso.
Un giorno anche il silenzio di noi laici, la nostra rassegnazione, la nostra mancanza di iniziativa e passione finiranno: troveremo il modo di partecipare alle decisioni ed alle prese di posizione della Chiesa. I nostri Pastori gradiranno e sosterranno il nostro cammino di crescita nella responsabilità.
Quando la Chiesa italiana sarà chiamata ad una verifica di cosa ha detto e fatto in questi momenti tragici della vita politica italiana non saremo dunque costretti a riconoscere che le nostre lampade erano spente e nascoste sotto il moggio.
Sogniamo che questo giorno sia oggi: non possiamo più tacere"
da: Centro Giovanile Antonianum di Padova.
Non posso che sottoscrivere.
Pagine
"Datemi qualsiasi cosa a motore e io ve la porterò al limite" Gilles Villenueve
lunedì 28 febbraio 2011
lunedì 21 febbraio 2011
Chi è cristiano è antiberlusconiano
Posto con piacere questo articolo che ho trovato in un sito molto interessante:
Stralcio dell'articolo di monsignor Raffaele Nogaro "Il vero cristiano è antiberlusconiàno", dal nuovo numero di `Micromega"in edicola , gennaio 2011 .
La Chiesa non reca salvezza se rimane collegata agli interes si di classe, di razza e di Stato. Non porta salvezza se è compli ce dell'ingiustizia e della violenza istituzionali. La Chiesa non può rimanere in rapporto con i poteri oppressivi, col rischio di diventare egoista e indifferente, priva di amore e vergognosa mente timorosa. Noi cerchiamo la Chiesa di Cristo, che mette in movimento tutte le forze portatrici della salvezza dell'uomo (1 Cor 12). Noi cerchiamo una Chiesa, che agisca da catalizza tore per l'opera di redenzione di Dio nel mondo, una Chiesa che non sia solo luogo di rifugio per privilegiati, ma una co munità di persone a servizio di tutti gli uomini nell'amore di Cristo. La Chiesa può sbagliare solo per amore dell'amore.
Matteo.
venerdì 18 febbraio 2011
Oriolo non finisce nel 2011!!
Oriolo non finisce nel 2011.
E voi direte, bella scoperta. Forse questo si è rincretinito.
E invece no, quello che voglio dire con questa affermazione è che chi in questo piccolo paese si impegna attivamente nella sua vita politica e nell’occuparsi degli altri deve avere l’ambizione di guardare avanti, di andare oltre Oriolo 2011!
Dobbiamo preparare un futuro per questo paese (sia con la P grande che piccola), un futuro di cittadini consapevoli e pronti a esprimere la loro posizione quando ce ne sia il bisogno.
E non è scritto da nessuna parte che tutto ciò sarà realizzabile entro e con il 2011.
Dobbiamo avere il coraggio di continuare a rilanciare nuove proposte, di mettere sul piatto nuove idee, dobbiamo avere il coraggio di sparigliare le carte se ce ne fosse bisogno.
E per fare ciò la prima cosa da fare è andare oltre il proprio orizzonte personale e cercare di avere una visione d’insieme; e ammettere che se è ora di dare il cambio che il cambio sia dato.
E’ ora di pensare che se ci può essere un cambiamento profondo, una possibilità di sviluppare politiche del territorio durature queste non saranno di certo portate a buon fine con il 2011.
E soprattutto dobbiamo avere il coraggio di denunciare le mancanze, le ingiustizie, il non rispetto, la mancanza di dialogo da tutte le parti ogni volta che ce ne sia il bisogno.
E ora ce ne è bisogno.
Dobbiamo avere il coraggio di cambiare marcia, e se la situazione che avremo davanti presenta delle difficoltà, avere il coraggio di scalare e far risalire i giri del motore per rilanciare ancora la nostra azione.
CentoStazioni - Ferrovie dello Stato
Ora premettendo che è da 10 anni che faccio il pendolare sulla linea Roma Ostiense - Viterbo e che i problemi della tratta sono ormai fin troppo chiari, vorrei soffermarmi su un particolare che esemplifica la situazione del fantastico gruppo Ferrovie dello Stato Spa.
Presso la Stazione di Roma Ostiense appartenente al network Centostazioni del gruppo FS Spa sono ormai 6 mesi che al binario 14-15 situati al lato più esterno della Stazione Ostiense le due scale mobili di salita e discesa sono non funzionanti.
Ora al di là del problema se le FS siano una società pubblica quotata in borsa e che riesce ad avere degli utili, mi chiedo con quale strategia di marketing e di immagine si continui a pubblicizzare i nostri carissimi treni Freccia Rossa, Freccia Argento, le nostre grandi Centostazioni e il simpaticissimo network Grandi Stazioni quando in una normale strategia commerciale di medio-lungo termine se ad un certo standard pubbllicizzato non corrisponde poi un servizio all'altezza non ci sono buone speranze di riuscita dell'intera azienda.
Ora quindi come utente di un servizio, come cittadino di uno Stato e quindi secondo certa dottrina come soggetto economico di una azienda pubblica, perchè realmente questo è FS, mi auguro che prima di continuare ad installare schermi ultrapiatti presso i binari delle stazioni, per far passare più in fretta il tempo alle persone mentre aspettano un treno in ritardo, venga ripristinato un servizio di base, garantito anche nella Carta dei servizi delle FS, attraverso il funzionamento delle scale mobili, attraverso l'installazione di panchine al binario 14 -15 (cosa che permetterebbe di guardare i super schermi ultrapiatti in modo più comodo) attraverso un attenzione maggiore alle informazioni da garantire al passaeggero e soprattutto attraverso un servizio più efficiente.
Inutile dire che se si vuole risollevare un'azienda e darle un'immagine positiva, gli investimenti a breve termine non fanno altro che tenere a galla il barcone per poco tempo in più.
FS e tutte le società del gruppo (RFI, Trenitalia, CentoStazioni, Grandi Stazioni) dovrebbero avere il coraggio di investire sul futuro in una prospettiva di medio e lungo termine, andando, perché no, anche a rilanciare un settore come quello dei cargo che, in altri Stati europei funziona in maniera egregia.
Presso la Stazione di Roma Ostiense appartenente al network Centostazioni del gruppo FS Spa sono ormai 6 mesi che al binario 14-15 situati al lato più esterno della Stazione Ostiense le due scale mobili di salita e discesa sono non funzionanti.
Ora al di là del problema se le FS siano una società pubblica quotata in borsa e che riesce ad avere degli utili, mi chiedo con quale strategia di marketing e di immagine si continui a pubblicizzare i nostri carissimi treni Freccia Rossa, Freccia Argento, le nostre grandi Centostazioni e il simpaticissimo network Grandi Stazioni quando in una normale strategia commerciale di medio-lungo termine se ad un certo standard pubbllicizzato non corrisponde poi un servizio all'altezza non ci sono buone speranze di riuscita dell'intera azienda.
Ora quindi come utente di un servizio, come cittadino di uno Stato e quindi secondo certa dottrina come soggetto economico di una azienda pubblica, perchè realmente questo è FS, mi auguro che prima di continuare ad installare schermi ultrapiatti presso i binari delle stazioni, per far passare più in fretta il tempo alle persone mentre aspettano un treno in ritardo, venga ripristinato un servizio di base, garantito anche nella Carta dei servizi delle FS, attraverso il funzionamento delle scale mobili, attraverso l'installazione di panchine al binario 14 -15 (cosa che permetterebbe di guardare i super schermi ultrapiatti in modo più comodo) attraverso un attenzione maggiore alle informazioni da garantire al passaeggero e soprattutto attraverso un servizio più efficiente.
Inutile dire che se si vuole risollevare un'azienda e darle un'immagine positiva, gli investimenti a breve termine non fanno altro che tenere a galla il barcone per poco tempo in più.
FS e tutte le società del gruppo (RFI, Trenitalia, CentoStazioni, Grandi Stazioni) dovrebbero avere il coraggio di investire sul futuro in una prospettiva di medio e lungo termine, andando, perché no, anche a rilanciare un settore come quello dei cargo che, in altri Stati europei funziona in maniera egregia.
martedì 15 febbraio 2011
L'industria automobilistica italiana
Oggi, quasi per caso, ho avuto l'occasione di guidare l'ultima ammiraglia dell'Alfa Romeo:
l'Alfa 159 SportWagon 2.4 JTDm.
Era da un po di tempo che dovevo guidare un auto italiana ed esserne soddisfatto.
Ad onor del vero va detto che la 159 è ormai sul mercato dal 2005 e si iniziano a sentire gli anni.
Ma la sua difesa è ancora egregia.
Giusto qualche dato.
Il modello in questione supporta un Q-Tronic (cambio automatico a 6 marce).
Il motore è un 5 cilindri Diesel da 147 Kv (200 CV).
L equipaggiamento comprende sistema Sport/Winter per una guida sportiva e per una guida sulla neve. Inoltre navigatore satellitare, ABS, ESP, cruise e molte altre tecnologie al servizio del passeggero.
Sicuramente non è più una macchina al passo con in tempi guardando la plancia e e la definizione del computer di bordo. Ma è forse ancora un buon esempio di auto italiana, prodotta ancora in buona parte in Italia che ha dato buoni risultati.
Se la Fiat tutta e Marchionne avessero avuto il coraggio di investire in maggiore ricerca/sviluppo/innovazione tecnologica potremmo ancora sperare in auto di questo livello prodotte nei stabilimenti italiani.
Invece siamo ancora ad inseguire le case tedesche e americane e i loro standard di produzione con il SUV tutto italiano.
l'Alfa 159 SportWagon 2.4 JTDm.
Era da un po di tempo che dovevo guidare un auto italiana ed esserne soddisfatto.
Ad onor del vero va detto che la 159 è ormai sul mercato dal 2005 e si iniziano a sentire gli anni.
Ma la sua difesa è ancora egregia.
Giusto qualche dato.
Il modello in questione supporta un Q-Tronic (cambio automatico a 6 marce).
Il motore è un 5 cilindri Diesel da 147 Kv (200 CV).
L equipaggiamento comprende sistema Sport/Winter per una guida sportiva e per una guida sulla neve. Inoltre navigatore satellitare, ABS, ESP, cruise e molte altre tecnologie al servizio del passeggero.
Sicuramente non è più una macchina al passo con in tempi guardando la plancia e e la definizione del computer di bordo. Ma è forse ancora un buon esempio di auto italiana, prodotta ancora in buona parte in Italia che ha dato buoni risultati.
Se la Fiat tutta e Marchionne avessero avuto il coraggio di investire in maggiore ricerca/sviluppo/innovazione tecnologica potremmo ancora sperare in auto di questo livello prodotte nei stabilimenti italiani.
Invece siamo ancora ad inseguire le case tedesche e americane e i loro standard di produzione con il SUV tutto italiano.
lunedì 14 febbraio 2011
Un benvenuto...
Seguendo l'idea di un caro concittadino ho pensato a questo modalità per provare a comunicare.
E per provare a spiegare con quale modo si cercherà di osservare e comprendere la realtà ecco una breve lettura:
E per provare a spiegare con quale modo si cercherà di osservare e comprendere la realtà ecco una breve lettura:
"Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti
perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la
tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una
delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque
ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque
sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il
Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di
Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del
grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero
un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno."
(Mt 5, 29-37)
Buona strada!
Iscriviti a:
Post (Atom)