"Datemi qualsiasi cosa a motore e io ve la porterò al limite" Gilles Villenueve

lunedì 29 agosto 2011

Rivalutare il territorio 2.0

In questa estate trascorsa tra manovre finanziarie in alto mare e giornalismo in preda a crisi di ispirazione, c'è sempre qualcuno che tenta di fare buona informazione. 
E' il caso del lavoro iniziato da Giulia Venanzi, fotografa della provincia di Viterbo, relativo ai luoghi abbandonati nella provincia di Viterbo e nei paesi limitrofi.
Una rubrica che esce una volta alla settimana, il lunedì, sulla testata giornalistica "il Nuovo Corriere Viterbese". Una rubrica ancora senza nome, un po come i posti di cui parla di cui non si conosce di preciso il nome o di cui non si sa il nome dei proprietari o il confine preciso o infine la storia passata.
Una rubrica "alla ricerca" potremmo definirla. 
Luoghi abbandonati, fatiscenti. Luoghi che potrebbero essere rivalutati  e intorno ai quali si potrebbero sviluppare percorsi didattici, culturali. Luoghi che potrebbero essere reinseriti nel contesto urbanistico e paesaggistico.  
E' il caso  dell'Ospedale vecchio, della Chiesa del quartiere Ellera, dei lavori mai conclusi del manicomio, del cimitero, della ex conceria; tutte strutture situate all'interno della città di Viterbo.
Ma è anche il caso dell'isola ecologica di Monte Romano e della struttura della ex So.Te.Mi. all'interno del bosco "Macchia Grande" di Manziana.
Proprio su quest'ultima vogliamo soffermarci. Qui in basso trovate un video che mostra l'attuale situazione di degrado presente nella vecchia fabbrica. 
Inoltre  cliccando sul link ed entrando su YouTube trovate una descrizione breve ed essenziale sulla storia di questo posto.
Buona ricerca..

Ecco il link:




L'album fotografico su alcuni dei posti menzionati nella rubrica: album "sviluppo no progresso" 

martedì 23 agosto 2011

Come rivalutare il territorio..

Un esempio di come si possa rivalutate il territorio e le infrastrutture preesistenti.
Nel seguente link (ferrovie abbandonate) il caso della ferrovia Dobbiaco - Calalzo.
La sede ferroviaria per la maggior parte del tragitto è stata recuperata e funge in primavera-estate da pista ciclabile mentre in autunno-inverno da pista per sci di fondo.

Nella sempre maggiore consapevolezza che la Civitavecchia-Capranica-Orte difficilmente tornerà in funzione si potrebbe iniziare un percorso di recupero simile che interessi tutti i Comuni del vecchio tracciato.