"Datemi qualsiasi cosa a motore e io ve la porterò al limite" Gilles Villenueve

lunedì 23 maggio 2011

Opinioni musicali..

Proviamo  a dare una semplice opinione musicale!!
Proprio oggi sono capitato su un album che avevo messo da parte senza nemmeno dargli nessuna possibilità!
Parlo dell' album " A sangue freddo", gruppo musicale "Il teatro degli orrori".
Oggi l'ho rispolverato quasi per caso, nella famosa modalità random di Itunes…
Non ho le conoscenze per parlare della parte musicale del gruppo, ma credo veramente che ci siano delle piccole perle nell'album (Direzioni diverse, E' colpa mia, Die zeit)
I testi sono graffianti, non lasciano dubbi su pensieri e azioni. Non c'è spazio per respirare con calma, si corre fino a fine disco.
Ho difficoltà, a causa dei miei limiti di ascolto di decibel, a reggere certi passaggi; ma questo è un problema mio, loro tengono benissimo il tempo.
Insomma consiglio un ascolto attento a tutti…
Stay tuned!!


Buon ascolto: Direzioni diverse!!!

sabato 21 maggio 2011

Dispaccio del Comando Alleato

Nel giorno dei festeggiamenti del regime Russo che potrebbe espandersi fin in quel di Milano, facendola diventare la nuova Stalingrado, il Comando Alleato di istanza sul Mignone ha appena stabilito la sua nuova sede presso il già palazzo Altieri chiamato ora Palazzo d'Inverno.




Il Comando Alleato…
Stay tuned!!!

e chi vuol leggere tra le righe legga….

giovedì 19 maggio 2011

Meritocrazia!

Credo nella forza delle idee
Credo nella forza dei programmi
Credo nella condivisione in un gruppo di idee e programmi

Credo che bisogna metterci la faccia
Credo nel voto dei cittadini
Credo che bisogna entrare sempre dalla porta
Credo che ognuno di noi abbia una sua dignità

Credo che ci sia bisogno di consapevolezza
Credo che di aver sbagliato spesso
Credo di seguire un progetto
Credo che non riuscirò mai a cambiare idea con una cena

Credo nel confronto
Credo nella libertà di scelta
Credo nell'attenzione all'altro
Credo nel rispetto delle idee diverse dalle mie
Credo di poter dire no



Credo in ciò che dico!

martedì 17 maggio 2011

Ho voglia di condividere...

Ho voglia di condividere questo intervento di
emanuele rallo!

Ci sono dei punti nodali che vanno approfonditi perché giusti spunti per ripartire da qui!
E ripartire forse con altre modalità, sempre attenti al progetto che abbiamo iniziato!
Buona strada...

domenica 1 maggio 2011

Il dissenso di "Noi Siamo Chiesa" sulla beatificazione di papa Wojtyla


Nella Chiesa permane il dissenso sulla beatificazione di Giovanni Paolo II. 
La posizione di “Noi Siamo Chiesa” 

         Il clamore ecclesiastico e mediatico di questi giorni attorno alla beatificazione di Giovanni Paolo II è tale da nascondere agli occhi del grande pubblico il fatto che nella Chiesa non c’è affatto unanimità. Il dissenso su questo avvenimento percorre in modo strisciante molte strutture del mondo cattolico nel mondo. Ciò è la conseguenza del fatto che – a nostro giudizio - il pontificato di Papa Wojtyla ha diviso la Chiesa scegliendo di essa un modello in contrasto con altri che noi riteniamo più vicini all’ispirazione del Concilio Vaticano II. A ciò si aggiunga il dissenso sia per la data scelta, ritenuta inopportuna per la sovrapposizione con la festa dei lavoratori, sia per i tempi abbreviati tra la morte e la beatificazione. Un pontificato, così lungo, complesso, e contradditorio, meritava i tempi necessari, 40 o 50 anni, per valutazioni più serene, condivise e meno emotive.

            Si dice che la santità che la Chiesa proclama riguarda l’uomo di preghiera e di fede piuttosto che il papa. Giudicare delle sue virtù o della sua coscienza è difficile per la Chiesa, certamente non lo faremo noi, che, peraltro, apprezziamo la grande personalità dell’uomo e il suo evidente appassionato amore per la Chiesa.
Ma contestiamo che questa proclamazione riguardi soprattutto l’uomo; essa riguarda, e tale appare per come viene proposta e propagandata, il suo ruolo di Pontefice. Per assorbire le posizioni critiche, non si può, per “la contraddizion che nol consente”, santificare solo l’uomo di fede, a prescindere e magari in contrapposizione con il suo ruolo di guida della Chiesa.
            Ciò premesso, elementi per una valutazione del pontificato di papa Wojtyla sono già stati ampiamente espressi da “Noi Siamo Chiesa” durante il suo pontificato e, in modo complessivo, alla sua morte; abbiamo poi firmato   l“Appello alla chiarezza”  del 6 dicembre 2006, condividendo i punti critici in cui si articola, così come i due punti positivi, l’impegno per la pace e il riconoscimento dei peccati della Chiesa. L’Appello fu firmato da 15 teologi di differenti provenienze ed è stato condiviso da tanti altri. Le osservazioni di questo documento non sono state tenute in considerazione alcuna da chi ha gestito il processo canonico, almeno per quanto è di nostra conoscenza.
Ai punti dell’Appello dobbiamo aggiungere, perché venuti alla luce soprattutto in seguito, la passività nel perseguire, all’interno della Chiesa, i reati sessuali contro i minori da parte del clero e la protezione, durata decenni, nei confronti di Marcial Maciel Degollado, fondatore e padre-padrone della Congregazione dei Legionari di Cristo, di cui sono ben noti  i comportamenti riprovevoli sotto tanti aspetti.
Dei sette punti dell’Appello vogliamo sottolineare soprattutto il settimo, che riguarda l’isolamento in cui fu tenuto Mons. Oscar Romero, voce dei “senza voce” in Salvador e nel mondo. La sua causa di beatificazione è congelata da tempo, mentre egli viene ormai considerato santo in un intero continente.
“Noi Siamo Chiesa” diffonde oggi, contemporaneamente con molti altri paesi, un testo  in cui credenti di tutto il mondo, teologi e associazioni, affermano che il primo maggio pregheranno San Romero de America. Anche se non si fa alcun riferimento alla cerimonia in piazza S. Pietro, è però del tutto evidente che, in questo documento, ci troviamo di fronte ad un altro modo di concepire e di vivere la Chiesa, e che vi si prende atto che in Vaticano ci sono due pesi e due misure.

            Nell’ambito di queste riflessioni “Noi Siamo Chiesa” infine vuole esprimere il suo netto dissenso sul significato profondo che ha questa beatificazione. Essa vuole “santificare” il Papato prima dell’uomo Wojtyla e proporre un modello di Chiesa non coerente con il ruolo del popolo di Dio, dei vescovi e del vescovo di Roma indicato dal Concilio. La riflessione critica su questa questione è cosa di ieri e di oggi. Lo scrive Giancarlo Zizola (su “La Repubblica” dello scorso 6 aprile), di cui facciamo nostre la parole e le citazioni. Egli ha scritto: “Bisogna contare le preoccupazioni manifestate fin dagli anni Ottanta dai gesuiti di “Civiltà Cattolica”, che dubitavano che le aureole che il Papato decretava su sé stesso potessero infine accentuare l’aura di trascendenza intorno al papa, conferendo al magistero e al governo del pontefice romano un riverbero quasi divino, come se il papa fosse “un’entità sovra ecclesiale e non avesse, piuttosto, ricevuta la missione di esercitare una missione nella Chiesa e per la Chiesa, e non al di fuori o al di sopra”. I contraccolpi temibili di questa deriva erano indicati nella tendenza all’accentramento, in una versione assolutista della sovranità, in un “piramidismo ecclesiastico che ha visto prolificare le esagerazioni della papolatria e del bizantinismo aulico”, con ripercussioni nefaste –conclude Zizola- sul processo ecumenico”.

            Non condividiamo inoltre che questa “santificazione” sia stata decisa dall’immediato successore di Wojtyla, suo principale collaboratore e ispiratore. A noi pare che tutto ciò significhi, indirettamente, una specie di solenne suggello dell’opera, molto contestata, del card. Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede.

            Lo ripetiamo come valutazione generale: questa beatificazione è la conseguenza di una decisione presa con insufficiente discernimento, poco sensus ecclesiae e nei tempi sbagliati. Su di essa permane un vasto dissenso anche se, in questi giorni, esso è intimorito e silenzioso.

 Roma, 28 aprile 2011                            NOI SIAMO CHIESA