"Datemi qualsiasi cosa a motore e io ve la porterò al limite" Gilles Villenueve

mercoledì 12 ottobre 2011

Zaino in spalla


Oggi molti ragazzi che incontro a Roma sui mezzi o in giro per le strade portano invece di uno zaino sulle spalle, un fantastico trolley: dai bambini delle medie e delle elementari fino a quelli delle superiori che spesso non portano più nulla oltre alla borsetta di Alviero Martini. 
Tanto a che servono i libri di testo.
I ragazzi sembrano dei piccoli manager che girano il mondo con il loro piccolo trolley sempre a far da appendice.
Spesso l’esigenza di comprare un trolley è più sentita dai genitori che dai figli: paura che il peso dello zaino possa far male alla schiena dei propri figli.  
Ma soprattutto lo scelgono per la comodità di portare un trolley con le rotelle.
Sempre più persone utilizzano il trolley per i loro spostamenti, per le loro giornate di lavoro.

Bene credo che questa idea del trolley sia una piccola spia di come parte di questa società si muove e agisce nel proprio ambiente di vita. Credo che molte persone non sono più capaci di portare il loro zaino sulle spalle e che preferiscano trascinare il peso della loro giornata.
Portare una zaino sulle spalle ha un significato profondo (tanto che anche nello scoutismo si utilizza questa frase per riconoscersi in un modo di vedere il mondo): significa prendersi carico di ciò di cui abbiamo bisogno, significa sapere cosa è essenziale per la nostra giornata, saper cosa portare e non. 

Con un trolley tutto diventa più semplice: quasi nessuno sforzo per trasportarlo e soprattutto possibilità di averne di sempre più grandi, tanto hanno le rotelle e non pesano, mica stanno sulle spalle.

Mio nonno, voleva sempre portare il mio zaino quando uscivo da scuola, ho sempre rifiutato.



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