"Datemi qualsiasi cosa a motore e io ve la porterò al limite" Gilles Villenueve

lunedì 1 ottobre 2012

Sagra del fungo porcino 2012 - Oriolo Romano


Anche questo anno la sagra del fungo porcino di Oriolo Romano si è conclusa.
Un’ottima affluenza di persone, un ottimo servizio di ristorazione e grande ospitalità. Il Paese ha retto bene all’arrivo di un gran numero di persone, è infatti la festa che attira più persone ad Oriolo. Ho avuto il piacere di mangiare alla sagra per tre volte, visto che gli amici romani non erano di certo intenzionati a perdersi questo evento.
In questo anno, in più rispetto agli ultimi anni, si è cercato di integrare la sagra del fungo porcino con il territorio: durante la prima settimana si è svolta in concomitanza con la sagra, la Fiera del Rinnovabile e nella seconda settimana durante la mattina di sabato si è svolto il mercato contadino di CCampo  e durante tutto il fine settimana il laboratorio di giornalismo partecipativo Oriolo#Lab.
Si può ancora migliorare e allora qualcosa in più cerchiamo di evidenziarlo partendo dal:
  • -       rilanciare all’interno della Sagra eventi di informazione/formazione sulla raccolta dei funghi, sui luoghi in cui questa avviene in un’ottica di conoscere più approfonditamente le caratteristiche di questo territorio;
  • -       mettere in rete le varie sagre del fungo porcino che si tengono in tutta la provincia di Viterbo, ad iniziare da un portale che le inserisca in un unico network (ciò all’esterno aumenta la visibilità delle singole sagre e all’interno permette di condividere le best practices di ognuna). Portare avanti una campagna d’informazione sugli eventi che sia comune così da ridurre i costi della pubblicità e il quantitativo stesso di pubblicità circolante.
  • -     creare un indotto di breve-medio termine intorno alla sagra del fungo porcino: non dobbiamo dimenticare che  il bando comunale sull’imprenditoria locale, rivolto soprattutto ai giovani, relativo alle attività imprenditoriali legate alla trasformazione e commercializzazione dei funghi, è andato deserto, senza nessuno che si presentasse nemmeno ad approfondire le opportunità di questa offerta. Quindi, oltre a creare spillover diretti con questo simbolo gastronomico al centro dell’idea imprenditoriale, si dovrebbe lavorare anche su quelli indiretti, si veda la ricettività di Oriolo in questo periodo dell’anno: i vari b&b che ormai si affollano ad Oriolo potrebbero essere pubblicizzati sul sito della Sagra stessa ed essere meta di chi vorrà fermarsi per più di una sera proprio nell’ottica che oltre alla semplice Sagra ci sia anche qualche contenuto durante queste due settimane;

A livello pratico, organizzativo:
  • -       riorganizzare la dislocazione dei tavoli seguendo quella di Civitella Cesi e inserire quindi il fulcro della Sagra all’interno delle tre vie con un’unica grande fila che percorre ogni singola via, sfruttando la tipica conformazione delle tre vie del Poggio che si diramano in parallelo da piazza Umberto I. Tutto ciò al il fine di rendere la Sagra ancor di più integrata con il Paese, il quale altrimenti al di fuori della Piazza rimane isolato;
  • -      un consiglio: cambiate vino per favore, siamo disposti a pagare leggermente di più per aver un buon vino, bevibile! J



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