Una settimana fa si è conclusa ad Oriolo un'interessante iniziativa: OrioloLab. Un laboratorio di giornalismo partecipativo e reportage su Oriolo Romano. Il laboratorio guidato da Antonio Cipriani porterà alla realizzazione di un ebook e ha già portato alla realizzazione di un web journal, già molti, infatti, sono stati i pezzi pubblicati sul sito padpad alla voce oriolo#lab.
Un evento voluto da Emanuele Rallo, consigliere con delega alle politiche giovanili e ai processi partecipativi, e dall'amministrazione comunale. Il laboratorio ha portato i partecipanti a conoscere il volto di Oriolo più nascosto e quindi meno conosciuto, tramite interviste a singole persone che hanno svolto un ruolo importante nel paese, girando per le strade di Oriolo durante uno dei suoi fine settimana più intensi (Sagra del Fungo Porcino e il mercato contadino di CCampo insieme, per unire oltre alla degustazione anche la conoscenza dei prodotti del territorio anche se sarebbe stato più funzionale avere le bancarelle del mercato contadino inserite a pieno nel contesto della Sagra e non relegate al di fuori del perimetro della Sagra) e visitando i suoi luoghi più caratteristici (la Villa Altieri, l'archivio Flamigni, il bosco del Convento). Un'esperienza da ripetere sicuramente in futuro coinvolgendo ancor di più il territorio e soprattutto riportando la relazione finale dell'evento a un pubblico più vasto.
Link utili:
sito ufficiale del comune di Oriolo Romano
pagina facebook di Ccampo
un'articolo scritto durante Oriolo#Lab: un'intervista a mio padre
Un evento voluto da Emanuele Rallo, consigliere con delega alle politiche giovanili e ai processi partecipativi, e dall'amministrazione comunale. Il laboratorio ha portato i partecipanti a conoscere il volto di Oriolo più nascosto e quindi meno conosciuto, tramite interviste a singole persone che hanno svolto un ruolo importante nel paese, girando per le strade di Oriolo durante uno dei suoi fine settimana più intensi (Sagra del Fungo Porcino e il mercato contadino di CCampo insieme, per unire oltre alla degustazione anche la conoscenza dei prodotti del territorio anche se sarebbe stato più funzionale avere le bancarelle del mercato contadino inserite a pieno nel contesto della Sagra e non relegate al di fuori del perimetro della Sagra) e visitando i suoi luoghi più caratteristici (la Villa Altieri, l'archivio Flamigni, il bosco del Convento). Un'esperienza da ripetere sicuramente in futuro coinvolgendo ancor di più il territorio e soprattutto riportando la relazione finale dell'evento a un pubblico più vasto.
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un'articolo scritto durante Oriolo#Lab: un'intervista a mio padre
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