Oggi molti ragazzi che incontro a
Roma sui mezzi o in giro per le strade portano invece di uno zaino sulle
spalle, un fantastico trolley: dai bambini delle medie e delle elementari fino
a quelli delle superiori che spesso non portano più nulla oltre alla borsetta di Alviero Martini.
Tanto a
che servono i libri di testo.
I ragazzi sembrano dei piccoli
manager che girano il mondo con il loro piccolo trolley sempre a far da
appendice.
Spesso l’esigenza di comprare un
trolley è più sentita dai genitori che dai figli: paura che il peso dello zaino possa
far male alla schiena dei propri figli.
Ma soprattutto lo scelgono per la comodità di portare un trolley con le
rotelle.
Sempre più persone utilizzano il
trolley per i loro spostamenti, per le loro giornate di lavoro.
Bene credo che questa idea del
trolley sia una piccola spia di come parte di questa società si muove e agisce
nel proprio ambiente di vita. Credo che molte persone non sono più capaci di
portare il loro zaino sulle spalle e che preferiscano trascinare il peso della
loro giornata.
Portare una zaino sulle spalle ha
un significato profondo (tanto che anche nello scoutismo si utilizza questa
frase per riconoscersi in un modo di vedere il mondo): significa prendersi
carico di ciò di cui abbiamo bisogno, significa sapere cosa è essenziale per la
nostra giornata, saper cosa portare e non.
Con un trolley tutto diventa più
semplice: quasi nessuno sforzo per trasportarlo e soprattutto possibilità di
averne di sempre più grandi, tanto hanno le rotelle e non pesano, mica stanno
sulle spalle.
Mio nonno, voleva sempre portare
il mio zaino quando uscivo da scuola, ho sempre rifiutato.
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